Bilancio di sostenibilità
Il bilancio di sostenibilità (meglio noto come bilancio sociale) è un documento sintetico che rappresenta l'esito di un processo volontario con cui un'azienda o un’amministrazione rende conto di attività, risultati e impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori (stakeholders) di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’ente realizzi la propria Missione istituzionale, con particolare riferimento agli impatti sociali e ambientali della propria attività. Si tratta di un documento strutturato in maniera simile al consueto bilancio di esercizio (compilato dalle aziende relativamente ai propri costi e ricavi) ma che, oltre alle considerazioni economiche, riporta anche quelle relative alla sicurezza dei lavoratori, all’impatto sociale e ambientale dell’organizzazione. È solitamente volontario anche se in Italia dal 2017 devono obbligatoriamente redigerlo i portatori di interesse pubblico con queste caratteristiche:
- più di 500 dipendenti
- stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro
- un totale dei ricavi netti delle vendite superiore a 40 milioni di euro.
e tra questi enti compaiono sicuramente le banche e gli enti del terzo settore.
In seguito alla direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), accolta nel 2021 dalla Commissione Europea, a partire dal 2024 queste condizioni cambieranno e il bilancio di sostenibilità diventerà obbligatorio per tutte le aziende con:
- più di 250 dipendenti
- fatturato superiore ai 50 milioni di euro
- bilancio annuo di almeno 43 milioni.
Esistono alcuni standard (come quello pubblicato dal GRI - Global Reporting Initiative) che ne definiscono struttura e modalità di compilazione.