Comunità energetiche
La comunità energetica è una associazione realizzata da utenti (semplici cittadini, professionisti, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e piccole/medie imprese) che unendosi producono, gestiscono e utilizzano l’energia di uno o più impianti locali da fonti rinnovabili e su scala locale: questa sorta di autoconsumo avviene attraverso l’adesione volontaria a un soggetto giuridico, il primo atto è infatti la costituzione di un’entità legale tra i futuri soci della comunità (può assumere la forma dell’associazione riconosciuta o della cooperativa, le due fattispecie più diffuse). Nacque nell’Europa del nord per contrastare la povertà energetica, consentendo economie di scala in grado di ridurre i prezzi pagati dai singoli consumatori/utenti e quindi facilitando l’accesso all’energia anche per le fasce più deboli e meno abbienti. I benefici di questa iniziativa sono di natura fiscale, sociale e ambientale
Attualmente, la normativa italiana sulle comunità energetiche rinnovabili consiste nell’articolo 42-bis del Decreto Milleproroghe 162/2019 (convertito con la L. 8/2020), nei relativi provvedimenti attuativi (la delibera 318/2020/R/eel dell’ARERA e il DM 16/09/2020 del MiSE) e nel D.Lgs. 199/2021, che dà attuazione alla Direttiva Europea RED II sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.