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Alle Regioni 400 milioni del Programma di edilizia pubblica residenziale “Sicuro, verde e sociale”
Con la firma del decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili sono stati erogati alle Regioni 400 milioni, pari al 20 per cento delle risorse complessive, nell’ambito del Programma "Sicuro, verde e sociale", finanziato dal Piano Nazionale Complementare.
Lo scorso 30 marzo era stato approvato il Piano di interventi presentato da Regioni e Province autonome per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica che destina le risorse a una serie di interventi sul patrimonio residenziale popolare con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza energetica, la resilienza e la sicurezza sismica, oltre che la condizione sociale nei tessuti residenziali.
Il budget complessivo del Programma "Sicuro, verde e sociale” ammonta a 2 miliardi di euro, di cui 200 milioni di euro erogati per il 2021, 400 milioni di euro per il 2022 e 350 milioni di euro per ogni annualità dal 2023 al 2026. Lo scorso 15 settembre, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sono stati individuati gli indicatori di riparto su base regionale delle risorse assegnate, stabiliti modalità e termini di ammissione a finanziamento degli interventi, disciplinate le modalità di erogazione dei finanziamenti ed effettuato il riparto delle risorse disponibili.
Per quanto riguarda il 2022, la Regione che ha ricevuto maggiori stanziamenti è la Campania con 59,1 milioni di euro, seguita da Lombardia con 50,5 milioni, Lazio con 48 milioni e Sicilia con 46,6 milioni. Per il dato complessivo si rimanda al Decreto.
Con circa 9,7 miliardi di euro il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili risulta uno dei principali attori nella gestione del Piano Nazionale Complementare e contribuisce in quattro missioni del PNRR: infrastrutture per una mobilità sostenibile; rivoluzione verde e transizione ecologica; coesione e inclusione; digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura.
Il Piano Nazionale Complementare è dotato di circa 30,6 miliardi di euro e contiene interventi collegati e complementari rispetto a quelli presenti nelle varie missioni del PNRR. Tali interventi condividono gli stessi obiettivi e condizioni di quelli finanziati con le risorse UE: utilizzano le stesse procedure abilitanti, sono dotati di cronoprogrammi e sono soggetti allo stesso monitoraggio riservato alle misure incluse nel PNRR. Differenza principale è che non devono essere rendicontati a Bruxelles e possono avere scadenze più lunghe rispetto al 2026.