Vi segnaliamo
Dalla collaborazione tra Italia in Classe A e la Cattedra di Psicologia Sociale dell'Università Statale di Milano, on line il report "I COMPORTAMENTI ENERGETICI IN AMBITO DOMESTICO - Dimensioni culturali, sociali ed individuali"
In un brillante racconto del 1975 “Il Condominio”, lo scrittore britannico James. G. Ballard, descrive lo scenario apocalittico esploso all’interno di un grattacielo di lusso della prima periferia di Londra. L’edificio, progettato da un ricco architetto, è una città in verticale in grado di offrire agli abitanti piena autonomia senza spostarsi dalle proprie case. Centri commerciali, bar, ristoranti e scuole, garantiscono il loro isolamento dal resto del mondo. Il palazzo si struttura fra l’altro secondo una stratificazione sociale ordinata: più si sale di piano, più aumenta il valore degli appartamenti e più si eleva il livello di status sociale. Il vertice del grattacielo è abitato della sua mente ideatrice: l'architetto. I vari strati sociali sono fra loro molto omogenei: si somigliano per stili di vita, abitudini, gusti, atteggiamenti nei consumi. Insomma, il progetto architettonico corrisponde a una pianificazione sociale, è la trasposizione materiale di un’idea di società armoniosa che sembra realizzarsi fino alla manifestazione di un evento dagli esiti imprevisti: un blackout. Questa nuova condizione manda nel panico i duemila abitanti, generando forme di regressione allo stato animale. L’ordine lascia il posto al caos in cui prendono forma scontri fisici violenti fra classi sociali e rivincite personali. In realtà, l’ordine sociale progettato con il grattacielo è basato sull’assenza di una reale vita sociale, ogni singolo individuo vive nei compartimenti stagni della propria abitazione.
Con questo racconto, Ballard esprime l’allegoria della modernità avanzata in cui qualsiasi progetto sociale non può esaurire in sé le infinite possibilità degli eventi - il blackout-, data l’imprevedibilità dei comportamenti umani. Quello descritto è solo un racconto ma, come spesso accade la narrativa, il cinema o altre forme culturali permettono all’analisi sociologica di operare e muoversi con maggiore sensibilità e scelta di elementi.
Nel nostro caso, il “Condominio” ci offre un valido spunto per interrogarci su quanto la forma costruttiva possa favorire o scoraggiare la socialità, lo scambio di informazioni, le best practice in ambito di sostenibilità fra gli abitanti e di conseguenza incidere su aspetti più profondi della personalità e della psiche.
Se da una parte i processi globali hanno inciso sulla modalità di fare ricerca, analisi e di pensare alle trasformazioni sociali, dall’altra, in contrapposizione ai fenomeni di mondializzazione, soprattutto di natura economica e politica, sono emerse pratiche con una forte spinta al localismo. Come la ricerca scientifica anche la scienza sociale non può esimersi dall’affrontare la realtà e interpretarla. Negli ultimi decenni, settori disciplinari diversi si sono uniti in chiave interdisciplinare: la ricerca scientifica e tecnologica, la sociologia, l’antropologia, la psicologia sociale e ambientale, l’urbanistica e la geografia umana.
Nella ricerca condotta per Italia in Classe A dal Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, Cattedra di Psicologia Sociale dell’Università Statale di Milano appare come un elemento chiave, nella dinamica del dibattito sulla coesione sociale nelle politiche abitative e di riqualificazione energetica, è rappresentato dalla partecipazione dei residenti al loro contesto abitativo. La trasmissione culturale dell’agire abitativo si compone anche di tutti quei comportamenti quotidiani “automatici” a cui normalmente prestiamo scarsa attenzione. Sono comportamenti routinari e la casa è il luogo per antonomasia delle routine, ossia di quell’agire non problematizzato, non sottoposto a controllo diretto e a critica riflessiva.
La sfida che gli autori lanciano ai policy makers è, quindi, proprio quella di "ripensare" un approccio - e con esso nuove strategie di comunicazione e d’informazione - capaci di rispondere ai cambiamenti che il percorso di transizione energetica sta mettendo in atto non solo a livello globale ma anche individuale e collettivo.
Buona lettura!