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Efficienza energetica degli edifici: secondo la Corte dei conti europea permane la necessità di una maggiore attenzione al rapporto costi-benefici
La Corte dei conti europea ha valutato - nella Relazione speciale 11/2020 pubblicata lo scorso 28 aprile - se gli investimenti cofinanziati dall’UE nel campo dell’efficienza energetica degli edifici abbiano contribuito, con un buon rapporto costi-benefici, al perseguimento dell’obiettivo di risparmio energetico fissato dall’UE per il 2020, giungendo alla conclusione che i programmi operativi e la selezione dei progetti non sono stati guidati da una logica basata sul rapporto costi-benefici. Sebbene gli Stati membri abbiano richiesto quale obiettivo delle ristrutturazioni edilizie un risparmio minimo di energia e il miglioramento del livello di classificazione energetica, in alcuni casi tali risultati sono stati conseguiti a un costo elevato. L’assenza di una valutazione comparativa dei benefici dei progetti e la mancata fissazione di soglie minime/massime riguardo al rapporto costi-benefici hanno fatto sì che non sia stata data priorità ai progetti che pur offrivano maggiori risparmi energetici o altri benefici a costi inferiori. La Corte raccomanda dunque di innalzare il livello qualitativo della pianificazione, della selezione e del monitoraggio degli investimenti, al fine di migliorare l’efficacia della spesa. A questo proposito João Figueiredo, il Membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione dichiara: “Migliorare l’efficienza energetica degli edifici è fondamentale affinché l’UE onori l’impegno assunto di ridurre il consumo energetico. Ciò significa che le risorse dell’UE devono essere destinate, in via prioritaria, a progetti che apportano risparmi energetici e altri benefici all’insegna dell’efficienza.”