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Joint Reserch Centre (JRC) pubblica il Rapporto “Energy taxation and its societal effects”
Il Joint Research Center (JRC) - servizio scientifico interno della Commissione europea - ha pubblicato il Rapporto “Energy taxation and its societal effects”. Di seguito una breve presentazione della pubblicazione.
Contesto politico
Il settore energetico e la politica energetica europea si stanno evolvendo per consentire la transizione verso l'energia pulita. L'UE mira a conseguire una crescita sostenibile per un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, e la tassazione dell'energia funge da strumento per consentire tale transizione. Il Green Deal europeo sottolinea l'importanza di garantire che la tassazione dell'energia sia allineata agli obiettivi climatici.
La Commissione Europea ha avviato un processo di revisione della direttiva sulle energie rinnovabili e della direttiva sull'efficienza energetica per assicurarsi che contribuiscano a raggiungere le maggiori ambizioni in materia di clima, energia e ambiente. Inoltre, la direttiva europea sulla tassazione dell'energia ETD è attualmente in fase di revisione, con la critica di non contribuire agli obiettivi della politica climatica ed energetica dell'UE che nel frattempo si sono ampiamente evoluti. Secondo la comunicazione della Commissione del 2019, la tassazione dell'energia, i sistemi di tariffazione del carbonio e le strutture di sussidio riviste, dovrebbero svolgere un ruolo cruciale nel raggiungimento dell'obiettivo di neutralità climatica. L'uso di strumenti economici a beneficio dell'ambiente è promosso nel programma d'azione dell'UE per l'ambiente, negli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'UE e nella strategia Europa 2020.
Sintesi del Rapporto
Le tasse sull'energia sono strumenti chiave per raggiungere gli obiettivi ambientali fissati dall'Unione Europea, andare verso l'economia decarbonizzata, incentivare i consumatori a utilizzare fonti energetiche alternative e aumentare le entrate.
Queste tasse per le famiglie rappresentano in media il 40% del prezzo dell'elettricità, il 25% del prezzo del gas e il 31% del prezzo del gasolio, e possono diventare onerose per le famiglie a basso reddito avendo anche un effetto regressivo, nonostante incoraggino il consumatore a spostare i modelli di consumo in una direzione più sostenibile.
La tassazione dell'energia è la parte più consistente delle tasse ambientali, che include anche le tasse sui trasporti, sull'inquinamento e sulle risorse. Queste entrate possono essere utilizzate in diversi modi, il rapporto esplora questa questione.
La ridistribuzione del gettito fiscale è cruciale per il successo della transizione energetica. Una ridistribuzione ben mirata contribuisce all'accettazione pubblica della transizione nel suo insieme, riduce la povertà energetica e l'esclusione sociale negli Stati membri. In effetti, andrebbero sostenuti ulteriori sforzi per ridurre le emissioni di gas serra (GHG), compensare gli oneri sui poveri aumentando i benefici del welfare, reinvestendo le entrate attraverso regimi speciali (ad esempio sussidi per la ristrutturazione), sostenendo le famiglie con trasferimenti forfettari ed altro.
Il rapporto del JRC fornisce una panoramica dettagliata sui principali strumenti di tassazione dell'energia nell'UE e delle sue implicazioni sulla società. Analizza l'attuale contesto della tassazione dell'energia e dei prezzi dell'energia, riferito in particolare all’elettricità e trasporti, osserva come le politiche energetiche e climatiche influenzano le bollette energetiche dei consumatori e l'impatto che hanno sulle famiglie a basso reddito.
Anche la Direttiva sulla tassazione dell'energia attualmente in fase di revisione è al centro del rapporto, insieme all'Emission Trading Scheme (ETS), e alle tasse nazionali sul carbonio, i principali strumenti europei per ridurre le emissioni di GHG (gas ad effetto serra).
Questi strumenti dovrebbero essere allineati per incoraggiare la riduzione delle emissioni in termini di costi, cosa che al momento non è pienamente possibile.
Conclusioni chiave
Sebbene la tassazione dell'energia sia essenziale per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica, se le tasse sull'energia sono regressive rendono difficile l'attuazione delle riforme fiscali ambientali. La regressività delle tasse sull'energia dipende da molteplici fattori, come le materie prime tassate, il livello di sviluppo economico del paese e il modo in cui vengono utilizzate le entrate. Per le famiglie a basso reddito è importante considerare come alleviare e/o compensare gli impatti regressivi della tassazione dell'energia. Da un punto di vista sociale, uno dei modi migliori per ridistribuire il gettito fiscale è reinvestirlo attraverso politiche quali per esempio l’erogazione di sussidi per la ristrutturazione in base al reddito, che possono ridurre la povertà energetica delle famiglie vulnerabili negli Stati membri.
Nel complesso, le politiche redistributive dovrebbero essere progettate per rivolgersi il più direttamente possibile alle famiglie a basso reddito.
Raccomandazioni per una ridistribuzione più efficiente
L'UE ha sempre più favorito strumenti fiscali come le tasse ambientali perché forniscono mezzi flessibili ed economici per rafforzare il principio "chi inquina paga" e per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo. Tuttavia, poiché la tassazione dell'energia aumenta il prezzo che i cittadini devono pagare per la loro energia, i poveri rischiano di essere relativamente più gravati dagli aumenti dei prezzi dell'energia rispetto ai ricchi.
Nel complesso, mentre la tassazione dell'energia è essenziale per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica, la tassazione energetica è materia controversa e può rendere difficile l'attuazione delle riforme fiscali ambientali.
Inoltre, i governi possono utilizzare i proventi della vendita all'asta delle quote ETS dell'UE per investire ulteriormente in azioni volte a ridurre gli impatti distributivi sui consumatori.