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"Just E-volution 2030", uno studio dimostra la possibilità di connubio tra sviluppo, più occupazione e salute grazie alla transizione energetica
È stato presentato a Cernobbio lo scorso 6 settembre lo studio Just E-volution 2030, realizzato da The European House-Ambrosetti in collaborazione con Enel e Fondazione Centro Studi Enel. Lo studio, attraverso analisi di tipo econometrico e sulla base dei primi dati disponibili dalla transizione energetica in atto, sostenuta dalla crescente elettrificazione, digitalizzazione e generazione da fonti rinnovabili, stima positivamente gli effetti già registrabili, spingendosi a prevederne un ampliamento nel prossimo decennio, tanto per quel che riguarda la produzione industriale, l’occupazione e la qualità dell’aria che respireremo. Lo studio ha preso in considerazione dati provenienti dal territorio comunitario e formulato previsioni per lo stesso, concentrandosi in particolare su Italia, Spagna e Romania.
Grande rilievo viene dato all’apporto dell’energia elettrica per il raggiungimento degli obbiettivi di decarbonizzazione, previsti entro il 2030 dall’agenda dell’unione europea. Ciò per una serie di vantaggi che tale fonte energetica può offrire, tra cui:
- riduzione delle emissioni di CO2
- maggiori garanzie di approvvigionamento
- livelli superiori di efficienza energetica
- spinta all’innovazione e verso la sostenibilità di stili di vita e processi industriali
- riduzione dell’inquinamento acustico
Secondo le conclusioni dello studio, l’aumentato ricorso all’energia elettrica sarà in grado di produrre, nel 2030, un parallelo incremento di produzione industriale pari a un valore compreso tra 113 e 145 miliardi di euro per l’Unione europea (14 e 23 per l’Italia, 7 e 8 per la Spagna e 2 e 3 per la Romania). Tutto il mercato europeo legato all’elettrico, come mobilità e servizi digitali (batterie d'accumulo, Smart Network Management, Demand Response, Sharing platform, Home to Grid, Vehicle-Grid integration, ecc.) subirà un forte impulso, raggiungendo un giro di affari pari circa a 65 miliardi di euro.
Da tali previsioni di consumo e crescita produttiva ne discendono altrettante legate all’occupazione che, sempre entro il fatidico 2030, dovrebbe crescere fino a garantire circa 1,4 milioni di nuovi posti di lavoro. Continuando l’analisi da un punto di vista economico, la ridotta incidenza di patologie legate all’inquinamento ambientale, grazie al ricorso alla nuova risorsa energetica, garantirà inoltre un risparmio dei costi sanitari quantificabile, rispetto a prima, in 3 miliardi di euro a livello europeo.
Da tali previsioni di consumo e crescita produttiva ne discendono altrettante legate all’occupazione che, sempre entro il fatidico 2030, dovrebbe crescere fino a garantire circa 1,4 milioni di nuovi posti di lavoro. Continuando l’analisi da un punto di vista economico, la ridotta incidenza di patologie legate all’inquinamento ambientale, grazie al ricorso alla nuova risorsa energetica, garantirà inoltre un risparmio dei costi sanitari quantificabile, rispetto a prima, in 3 miliardi di euro a livello europeo.