Vi segnaliamo
#Online la puntata #6 del #format di divulgazione dell'#efficienzaenergetica #ShE La Transizione Energetica. Il Fattore Umano.
Può la sindrome Nimby spiegare perché gli stessi movimenti che si sono battuti contro la produzione di energia da fonti fossili hanno poi fatto opposizione alle nuove tecnologie delle rinnovabili? Perché le persone non adottano comportamenti energeticamente più efficienti anche quando questi sono tecnicamente ed economicamente vantaggiosi?
La trasformazione del modello dominante di produzione energetica dalle fonti fossili alle rinnovabili e le questioni climatiche a esso connesse e alla sostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, sono state finora affrontate adottando esclusivamente le categorie delle scienze economiche e ingegneristiche.
Fino a poco tempo fa l’attenzione della ricerca si è focalizzata sull’hardware piuttosto che sul software, cioè sugli aspetti umani e sociali.
Oggi le cose stanno cambiando, l'interdisciplinarietà è la formula vincente per osservare, studiare e analizzare i cambiamenti e il comportamento individuale è uno degli elementi più importanti per arrivare a scelte consapevoli.
La storia dello sviluppo umano è una storia di transizioni da un sistema di produzione energetica a un altro, che ha prodotto importanti trasformazioni sociali (pensiamo all’impatto del carbone e del petrolio sulla società dell’800 e del 900).
Tuttavia, la transizione energetica in corso richiede di considerare al contrario proprio l’impatto del fattore umano sulla possibilità di sviluppo delle diverse tecnologie green. Le energie rinnovabili sono concepite come un grande esperimento sociale che richiede trasformazioni a più livelli.
Ma come si misura il cambiamento?
L' ENEA ha messo a punto l’indice sintetico della transizione energetica che si compone di un insieme di indicatori per valutare l’evoluzione del sistema energetico italiano rispetto alle tre dimensioni del trilemma energetico, ossia:
- sicurezza energetica,
- prezzo dell’energia
- decarbonizzazione.
Nel 2020, tale indice si attesta ad un ottimo valore (+40%) su base annua ma esso ingloba gli effetti della pandemia, ossia il crollo dei consumi energetici e la riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
Infatti, al ridursi delle conseguenze pandemiche, nel secondo trimestre 2021, l’indice registra un forte calo (-28%) rispetto al trimestre precedente per effetto del peggioramento di tutte le dimensioni del trilemma.
Considerato tale dato, nell’ambito delle politiche di supporto alla transizione energetica, l’accesso al cospicuo set di meccanismi incentivanti connessi agli interventi relativi all’efficienza energetica, alle fonti rinnovabili elettriche e termiche, alla generazione distribuita, può favorire la realizzazione delle azioni che possono offrire un contributo con il segno più all’indice.
Il processo di transizione energetica coinvolge tutti: non solo le politiche energetiche, gli interventi tecnologici e i sistemi incentivanti ma anche gli aspetti comportamentali possono fare la differenza.
Finisce con questa puntata la prima stagione di #She insieme alla ricercatrice ENEA Carmen Lavinia.
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