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Pubblicata in Gazzetta Ufficiale Europea la nuova Direttiva sull’efficienza energetica che modifica il regolamento (UE) 2023/955
E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale Europea la Direttiva (UE) 2023/1791 sull’efficienza energetica che modifica il Regolamento (UE) 2023/955. A riguardo è stato adottato il meccanismo della cosiddetta “rifusione”, attraverso il quale si procede all’adozione di un nuovo atto legislativo che codifica le disposizioni di uno o più atti precedenti, abrogandoli, ma vi integra al tempo stesso le modificazioni sostanziali che si intendono apportare alla disciplina oggetto di codificazione. La nuova Direttiva entrerà in vigore il prossimo 10 ottobre 2023.
Il provvedimento stabilisce un quadro comune di misure aventi lo scopo di promuovere l’efficienza energetica nell’Unione Europea al fine di garantire il conseguimento degli obiettivi della stessa in materia di efficienza energetica, consentendo ulteriori miglioramenti in questo ambito. Si vuole in questo modo contribuire efficacemente all’attuazione del Regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio, garantendo al contempo la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE e riducendo ulteriormente la dipendenza dalle importazioni di energia, soprattutto sotto il profilo dell’utilizzo dei combustibili fossili.
Attraverso la direttiva viene ribadito come l’efficienza energetica sia una priorità per tutti i settori e occorra rimuovere gli ostacoli presenti sul mercato dell’energia agendo su quei fattori che frenano l’efficienza a livello di forniture, trasmissione, stoccaggio e uso dell’energia, fissando inoltre i contributi nazionali indicativi in materia di efficienza energetica da raggiungere entro il 2030.
Si tratta di un atto importante nel percorso di transizione ecologica che pone l’efficienza energetica tra i principi basilari dell’azione comunitaria, implementando le linee di azione che mirano a consolidare una collettività inclusiva, giusta, prospera, efficiente, competitiva e sostenibile.
Quelli stabiliti dalla Direttiva, ad ogni modo, costituiscono requisiti minimi e non impediscono ai singoli Stati membri di mantenere o introdurre misure più rigorose: in questo caso (normativa nazionale più stringente) gli Stati membri sono tenuti a inviare una notifica alla Commissione.