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Rapporto annuale FIRE: quanti sono e per chi lavorano gli Energy Manager nominati nel 2021
Le nomine degli energy manager nel 2021 sono state pari a 2.419: 1.606 quelle relative a soggetti obbligati e 813 a soggetti non obbligati. E’ quanto emerge dal Rapporto Energy Manager 2022 presentato da FIRE (Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia) che evidenzia come lo scorso anno si sia fermato (-5%) il trend positivo, che aveva contrassegnato il periodo 2014-2020 (+15%), riguardante i professionisti nominati dai soggetti obbligati. Manifattura e terziario sono i settori che risentono meno del calo, mentre si segnala preoccupazione per la diminuzione della pubblica amministrazione, comparto da sempre caratterizzato da un elevato tasso di inadempienza.
Nello specifico, i 1.606 Energy Manager nominati nel 2021 da soggetti obbligati, vale a dire quelli con i quali hanno consumi superiori alle soglie di legge, sono così suddivisi: terziario (498), industria (441), trasporti (319), forniture e servizio energia (199), Pubblica amministrazione (114), agricoltura (35). L’andamento delle 813 nomine relative a soggetti volontari riguarda: industria (381), forniture e servizio energia (150), terziario (124), Pubblica amministrazione (95), trasporti (36), agricoltura (27).
Il Rapporto annuale evidenzia inoltre come nel settore industriale un’elevata percentuale delle nomine siano volontarie, mentre nel trasporto prevalgono nettamente i soggetti obbligati. E in testa ai settori più virtuosi in fatto di nomine degli energy manager figurano l’industria della carta e quella alimentare.
Dai dati emerge come gli energy manager interni all’azienda certificati rappresentino il 21% del totale interni (stabile rispetto al 2020), mentre i consulenti esterni e certificati sono pari al 71%, (+2% sul 2020). L’80% degli energy manager nominati è in possesso di una laurea di tipo tecnico, mentre i restanti casi hanno conseguito un diploma in materie tecniche. Inoltre, i soggetti che hanno nominato un energy manager, e che al contempo sono in possesso della certificazione ISO 50001 per il loro sistema di gestione dell’energia, risultano essere 321 (+8% rispetto al 2020).
Nel Report figurano inoltre i risultati delle ultime indagini condotte da FIRE sul pacchetto Fit for 55 e sui meccanismi di incentivazione nei settori hard to abate.