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Patto dei Sindaci: convegno ENEA a Ecomondo su stato dell’arte, potenzialità e prospettive della pianificazione territoriale
Amministrazioni locali e regionali, stakeholder e mondo dell’università hanno seguito, sia in presenza che da remoto, la conferenza Il Patto dei Sindaci: lo strumento dei Comuni per la decarbonizzazione e lo sviluppo locale sostenibile tenutasi lo scorso 10 novembre a Rimini nell’ambito di Ecomondo, la grande fiera internazionale dedicata ai temi della transizione ecologica.
L’evento, introdotto dal responsabile della Divisione Sistemi integrati per lo sviluppo territoriale di ENEA, Alessandro Federici, ha visto la partecipazione di Andrea Carosi dell’Ufficio Europeo del Patto dei Sindaci, Massimo Gabellini di ISPRA e della Direttrice Generale RENAEL, Benedetta Brighenti, che si sono soffermati sullo stato dell’arte e sulle prospettive del Patto, strumento chiave adottato dalla Commissione UE per un’Unione più equa e neutrale dal punto di vista climatico al 2050 e per il coinvolgimento delle comunità locali negli impegni assunti a livello comunitario da parte dei Governi nazionali riguardo i temi della mitigazione, dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della povertà energetica.
Giulia Melica (Commissione Europea – Centro Comune di Ricerca di Ispra) che ha evidenziato il ruolo della transizione giusta, ricordando che da gennaio del 2025 entrerà in vigore il pilastro della povertà energetica. Sarà quindi importante il coinvolgimento degli stakeholder a vari livelli di governance per fare rete, quindi fondamentale il ruolo di coordinatori e supporter territoriali del Patto in ottica di lungo periodo, visto anche che circa su circa 5000 piani presentati solo 179 presentano obiettivi al 2050. Consapevole che si tratta di una sfida considerata la carenza di risorse sono state evidenziate le opportunità in termini di economie di scala derivanti da piani congiunti.
Patrizia Pistochini (ENEA) ha affrontato il tema delle iniziative legate alla Cabina di Regia che sono state sviluppate negli ultimi tre anni e ha allargato il discorso alle collaborazioni avviate con le Regioni e al supporto fornito ai coordinatori e sostenitori grazie alla presenza degli uffici territoriali ENEA attivi sul territorio, supporto quanto mai determinante per aumentare i piani monitorati che ad oggi sono solo il 33% dei PAESC presentati.
Maurizio Matera (ENEA) ha spiegato le potenzialità e gli obiettivi della piattaforma ENEA-PAESC, supporto digitale sviluppato dall’Agenzia per favorire la redazione dei PAES (Piani di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima) da parte delle Pubbliche Amministrazioni aderenti al Patto dei Sindaci. Nel 2022 la Piattaforma è stata adottata dalla Regione Siciliana.
La tavola rotonda, coordinata da Patrizia Pistochini, ha visto la partecipazione di Patrizia Bianconi (Regione Emilia-Romagna), Franco Alberti (Regione del Veneto), Silvio De Nigris (Regione Piemonte), Paolo Francesco Garofoli (Regione Puglia), Edoardo Zanchini (Ufficio Clima Roma Capitale – C40 Climate Cities) e Andrea Martinez (Sinloc Sistema Iniziative Locali) che hanno riportato il punto di vista e le aspettative delle amministrazioni territoriali sui temi chiave del Patto.
Patrizia Bianconi (Regione Emilia-Romagna) ha spiegato il successo delle adesioni al Patto da parte soprattutto di unioni di comuni grazie alla Multilevel Governance che ha fornito ai Comuni strumenti operativi e formazione anche per la fase di monitoraggio e che ha reso disponibili i dati da parte dell’Osservatorio clima ed energia di Arpa. La regione Emilia-Romagna sostiene i sottoscrittori con percorsi formativi ed ha inoltre istituito gli uffici di Piano. Per la fase di monitoraggio è prevista la messa a disposizione di una piattaforma per l’inserimento di dati e l’identificazione di metodologie comuni e condivise soprattutto per le azioni di adattamento. Bianconi ha ribadito inoltre l’importanza delle alleanze territoriali con le agenzie per l’energia.
Franco Alberti (Regione del Veneto), alla luce del rilancio del ruolo di coordinatore regionale e in sinergia con la predisposizione del Piano Energetico Regionale, ha presentato i primi risultati del monitoraggio effettuato nella Regione del Veneto per l’implementazione del Patto, le cui adesioni sono pari all’83%. Alberti ha sottolineato che nella Regione non sono presenti grandi città e che il 70% dei Comuni ha meno di 10.000 abitanti e ha evidenziato che sussistono alcune aree di eccellenza nella Città metropolitana di Venezia e Rovigo, dove l’adesione al Patto è quasi totale. La città di Padova è riconosciuta come soggetto aggregatore ed è tra le nove città pioniere italiane per il raggiungimento della neutralità climatica al 2030. Gli altri Comuni necessitano di un supporto tecnico che è stato recentemente erogato in collaborazione con ENEA grazie ad un ciclo di eventi formativi incentrati sui pilastri del Patto e sui diversi settori di riferimento. Tre eventi in presenza, che si sono tenuti rispettivamente nelle province di Belluno, Rovigo e Treviso, sono stati dedicati alla presentazione della piattaforma ENEA PAESC.
Silvio de Nigris (Regione Piemonte) ha illustrato come l’impegno della Regione in quest’ambito sia stato dedicato non tanto a finanziare attività di pianificazione, quanto a supportare i Comuni, soprattutto i più piccoli, nella realizzazione di progetti e iniziative, in particolare per l’efficientamento degli edifici pubblici. Attualmente la Regione sta rafforzando il proprio ruolo di coordinatore del Patto con l’istituzione di un Osservatorio per raccolta e sistematizzazione dei dati e per la redazione di Linee Guida validate dal JRC. I Comuni aderenti nei quali si evidenziano le maggiori attività rappresentano il 33% delle municipalità piemontesi. La Regione fornisce modelli di servizi integrati e supporto tecnico, finanziario e legale nell’ambito dei progetti partecipati (EUROPA, Eu-Peers e GASLESS), condivide l’importanza dell’integrazione del PAESC con i piani urbanistici e ribadisce la rilevanza di finanziamenti provenienti anche dal settore privato. Segnala la difficoltà interna di gestire congiuntamente le azioni di adattamento e mitigazione afferendo a direzioni diverse.
Paolo Francesco Garofoli (Regione Puglia) ha spiegato come il rafforzamento del ruolo della Regione in quanto coordinatore territoriale del Patto si snodi su due direttrici: attraverso l’adozione di una strategia regionale di adattamento, che definisce gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti omogenei per il tutto il territorio e prevede azioni su scala regionale, e tramite il livello di pianificazione locale, che deve focalizzarsi sugli obiettivi definiti dalla strategia regionale, tenendo comunque conto dei contesti comunali specifici. In quest’ambito la Regione ha istituito una struttura di assistenza tecnica e un toolkit con mappe climatiche e set di azioni di adattamento per fornire supporto ai Comuni nell'iter di adesione al Patto e per definire gli indirizzi strategici del documento di adattamento regionale. Dalla consultazione sono emersi spunti di rilievo, tra i quali la richiesta di proseguire l'attività di coordinamento territoriale. Il Catasto degli Impianti termici, oltre al sistema APE-Puglia, rappresenterà un'ulteriore banca dati per fornire informazioni ai Comuni in procinto di definire la Baseline per il proprio PAESC e per il relativo monitoraggio.
Edoardo Zanchini (Ufficio Clima Roma Capitale – C40 Climate Cities) ha evidenziato come la missione UE per le cento città climaticamente neutre e smart entro il 2030 prevede che i centri urbani selezionati, tra cui figura anche Roma Capitale, rivestano il ruolo di poli di sperimentazione e innovazione per consentire a tutte le città europee di seguirne l’esempio entro il 2050. Questo obiettivo ha comportato l’aggiornamento e la revisione delle azioni e gli obiettivi del PAESC per un territorio ampio e complesso come quello di Roma Capitale. Proprio in questi giorni, la proposta di revisione e aggiornamento del PAESC, approvata a settembre dalla Giunta di Roma Capitale, ha ottenuto il via libera dell’Assemblea. Redatto dall’Ufficio Clima di Roma Capitale col supporto scientifico di ENEA, GSE e ISPRA, il nuovo PAESC prevede una riduzione delle emissioni di CO2 al 2030 dal 51,6% al 66,3% in coerenza con gli obiettivi stabiliti nel 2016 dall’Accordo di Parigi. Le azioni presenti nel Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima del 2021 saranno integrate con le misure previste dal Piano dei rifiuti e dal Piano urbano della mobilità sostenibile e con interventi di decarbonizzazione e rigenerazione urbana per oltre 10 miliardi. Il responsabile dell’Ufficio Clima di Roma Capitale è intervenuto sugli strumenti per il monitoraggio dei consumi energetici degli edifici, come il progetto europeo PLATOON, grazie al quale è stato sviluppato il progetto pilota per l’efficientamento energetico del patrimonio pubblico municipale attraverso il controllo dei consumi termici ed elettrici e l’analisi delle potenzialità di sviluppo degli impianti fotovoltaici. Zanchini ha inoltre rimarcato come il coinvolgimento degli stakeholder, il lavoro congiunto di tutti gli attori e la gestione di dati interoperabili siano determinanti per il successo dell’iniziativa.
Andrea Martinez (Sinloc Sistema Iniziative Locali) ha sottolineato le opportunità di finanziamento dei PAESC a disposizione dei Comuni e Regioni e le barriere riscontrate a riguardo, come la carenza personale, le urgenze e la mancanza di ambizione che spesso impediscono ai Comuni di passare dalla pianificazione alla realizzazione delle azioni. Altra criticità è rappresentata dalla presenza di fonti di finanziamento in sovrapposizione. Martinez rileva come tuttavia, nell’ultimo biennio, le prospettive di sviluppo da parte di tutti gli attori coinvolti hanno subito una forte accelerazione. È necessario informare il mercato in merito alle risorse disponibili e attivare opzioni finanziarie a seconda delle diverse tipologie d’intervento. Per attrarre investitori privati sono essenziali coerenza e motivazione da parte dell’interlocutore e l’education; è opportuno utilizzare strumenti aggiuntivi come quelli di credito agevolato.
La fase finale della Tavola Rotonda è stata dedicata alla Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, con particolare riguardo al principio Energy Efficiency First, e alle azioni previste dalle istituzioni che hanno partecipato all’incontro sul contrasto alla povertà energetica
Key words:
- formazione su interventi e monitoraggio con strumenti operativi
- semplificazione del processo
- sistematizzazione dei dati e delle informazioni per l’identificazione azioni, monitoraggio e quantificazione degli investimenti
- consapevolezza delle risorse finanziarie
- integrazione delle pianificazioni urbanistiche e settoriali
Dal questionario somministrato ai partecipanti è emersa la richiesta di assistenza e supporto per il monitoraggio e la finanziabilità del PAESC, in particolare per gli aspetti tecnici e finanziari.
La registrazione dell’evento è disponibile nella Digital Hub di Ecomondo
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