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Giornata internazionale della donna: incontro all’Europarlamento sugli aspetti di genere della povertà energetica
Le donne fanno più fatica degli uomini a pagare le bollette energetiche e le difficoltà si accentuano quando si tratta di donne single (31%) e madri single (44%). E’ quanto emerge dai dati di un report Eurofond citati in una nota diffusa dal Parlamento Europeo in occasione dell’incontro che ha riunito la Commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere e gli esponenti dei parlamenti nazionali dei Paesi UE. L’evento è stato organizzato in vista della Giornata internazionale della donna in programma mercoledì 8 marzo e ha avuto come tema gli aspetti di genere connessi alla povertà energetica.
Per garantire energia a costi accessibili a tutti i cittadini dell’UE, con particolare riguardo ai soggetti più vulnerabili, il Parlamento Europeo si sta impegnando per dare vita ad un Fondo sociale per il clima in grado di finanziare soluzioni concrete per contrastare la povertà energetica.
Il divario tra uomini e donne in tale ambito è originato soprattutto dai redditi più bassi delle lavoratrici, tra le quali ricoprono un peso maggiore gli impieghi scarsamente retribuiti, il part-time e la precarietà più elevata. Il sondaggio Eurofound ha mostrato come nel 2022, a seguito dell’innalzamento del costo dell’energia causato dall’invasione russa dell’Ucraina, sia aumentata la percentuale di donne in ritardo nel pagamento delle proprie bollette energetiche. Gli effetti della crescita generalizzata dei prezzi hanno ripercussioni sulle donne dal punto di vista dell’inclusione economica e sociale, della salute e dei diritti fondamentali.
Secondo le elaborazioni condotte periodicamente da ENEA, seppur a livello aggregato non emergano profili di incidenza differenti rispetto al sesso del capofamiglia, all’aumentare del numero di componenti, sono i nuclei guidati da donne ad essere esposti ad un maggiore rischio di ricadere in povertà energetica. Le famiglie guidate da donne composte da cinque e più elementi presentano percentuali di povertà energetica maggiori di circa 3-5 punti rispetto a nuclei di medesima ampiezza ma guidati da uomini.
Con l’obiettivo di contrastare il divario di genere nel settore dell’efficienza e del risparmio di energia, la Campagna “Italia in classe A” ha recentemente promosso il progetto formativo di alternanza scuola lavoro “5 passi da ingegnera”, realizzato attraverso la partnership tra ENEA e Fondazione Evolve Maire Tecnimont. Il progetto ha coinvolto cinque studentesse di due licei romani in percorsi formativi all’insegna delle discipline STEM per guidarle verso ruoli tecnici di natura ingegneristica e accompagnare la transizione energetica con misure inclusive e all’insegna degli obiettivi dell’Agenda 2030, nello specifico l’obiettivo 5, dedicato alla parità di genere.
In merito alle differenze di genere, Università Statale di Milano (Cattedra di Psicologia Sociale) e Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA hanno realizzato lo studio “L’energia tra valori individuali e comunitari” che analizza i comportamenti ambientali e i consumi energetici delle famiglie alla luce delle scienze sociali applicate. Il report ha evidenziato che in Italia, i comportamenti virtuosi sono più diffusi tra le donne che tra gli uomini, in quanto le prime percepiscono in maniera più intensa l’efficacia e l’impatto positivo delle azioni individuali. Questo si traduce in pratiche quotidiane concrete, mentre nel genere maschile prevale lo scetticismo riguardo al reale impatto dei comportamenti sul sistema sociale nel suo complesso.
Per maggiori informazioni:
La nota del Parlamento Europeo
Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’ENEA
Italia in classe A: al via il progetto 5 passi da ingegnera
Lo studio Università Statale di Milano-ENEA su comportamenti individuali e comunitari