Unione Europea: dal 2021 via alle nuove etichette di efficienza energetica
L'ETICHETTA ENERGETICA DELL'UNIONE EUROPEA
Importanti novità per le etichette di efficienza energetica.
La Commissione europea, infatti, a marzo 2019 ha adottato il formato e l'aspetto definitivo delle nuove etichette di efficienza energetica per sei gruppi di prodotti: lavastoviglie; lavatrici e lavasciuga biancheria; frigoriferi, compresi i frigoriferi cantina; lampade; display elettronici, compresi i televisori, i monitor e i pannelli segnaletici digitali; frigoriferi commerciali nei negozi e con funzione di vendita diretta, categoria che sinora non aveva alcuna etichetta energetica.
Introdotta nell’Ue nel 1995, l’etichetta energetica è entrata con successo nelle abitudini dei cittadini e consumatori europei che, secondo la Commissione, nell’85% dei casi la riconoscono e se ne servono nelle decisioni d’acquisto. Inoltre, l’etichetta energetica ha dato una spinta allo sviluppo innovativo dell'industria e alla concorrenza, favorendo l'immissione sul mercato di nuovi prodotti in classi energetiche via via superiori fino ad arrivare alle più alte (A + + +, A + +, A +) e di fatto facendo scomparire, oggi, i prodotti con classi energetiche più basse. Paradossalmente questo risultato potrebbe penalizzare la consapevolezza d’acquisto del consumatore che acquistando un prodotto ad esempio in classe energetica A+ sarebbe portato erroneamente a ritenere di aver acquistato il prodotto a più elevata efficienza energetica sul mercato. Proprio al fine di agevolare la comprensione e il confronto tra i prodotti, l'Ue ha deciso che le etichette energetiche in futuro conterranno solo una scala da A a G, con un processo di riscalaggio delle etichette esistenti.
Inoltre, per favorire la trasparenza e il confronto dei prodotti, è stata creata una banca dati digitale dove registrare tutti i nuovi prodotti immessi sul mercato dell'Ue e il loro profilo energetico. La banca dati diventerà un supporto importante per le autorità nazionali nel corso delle loro attività di vigilanza del mercato. Secondo le stime, infatti, il 10-25% dei prodotti sul mercato non è del tutto conforme ai regolamenti di etichettatura energetica con una conseguente perdita del 10% del risparmio energetico potenziale. Con la banca dati EPREL (European Product Registration Database for Energy Labelling), invece, fabbricanti e importatori dovranno registrare i loro prodotti, con tutta la documentazione tecnica dettagliata necessaria ai controlli di conformità. In questo modo le informazioni essenziali saranno disponibili a livello centrale e semplificheranno l'attività di controllo del mercato.
Ma le informazioni sull’etichettatura e sui prodotti saranno anche a disposizione di consumatori e distributori e la banca dati agevolerà la digitalizzazione dell'etichetta energetica che saranno corredate di un codice QR grazie al quale i consumatori potranno ottenere informazioni supplementari non commerciali, semplicemente utilizzando uno smartphone già dai prossimi mesi. In funzione del prodotto, le etichette energetiche forniranno informazioni riguardanti il relativo consumo elettrico e altre informazioni connesse all'energia, ma anche informazioni di altro tipo, come consumo d'acqua per ciclo di lavaggio o capacità di stoccaggio o rumore emesso dall'apparecchio, che attraverso pittogrammi intuitivi permetteranno di confrontare i prodotti e compiere una scelta d'acquisto più informata. Il settore privato e varie Ong sono al lavoro per sviluppare applicazioni in grado di elaborare le informazioni trasmesse dalle etichette energetiche e assistere i consumatori nell'acquisto, ad esempio aiutandoli a calcolare i costi di ammortamento e a confrontare prodotti diversi.
Ora spetta al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Ue prendere in esame la proposta di nuove etichette energetiche presentata dalla Commissione Ue e presentare eventuali obiezioni entro due mesi. In assenza di queste ultime, i testi saranno pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea e le nuove etichette saranno diffuse nei negozi e online in tutta Europa a partire dal 1º marzo 2021, accompagnate da una campagna d'informazione europea.
Secondo stime interne della Commissione Ue, il risparmio totale di energia finale di queste nuove etichette sarà pari a 38 TWh/anno entro il 2030, un risparmio equivalente al consumo annuale di energia elettrica dell'Ungheria.
Intanto, la Commissione europea prevede di adottare, per l’inizio di luglio 2019, 11 regolamenti sulla progettazione ecocompatibile, riguardanti i sei gruppi di prodotti con etichette riscalate e nuove etichette (lavastoviglie; lavatrici e lavasciuga biancheria; frigoriferi: lampade; display elettronici e frigoriferi commerciali) e altri cinque gruppi di prodotti per i quali non è prevista alcuna etichetta (motori elettrici; alimentatori esterni; trasformatori elettrici; server e prodotti per l'archiviazione dei dati e attrezzature per la saldatura). La normativa sulla progettazione ecocompatibile è complementare all'etichettatura energetica: fissa requisiti minimi su aspetti quali il consumo di energia nel modo stand-by, la riparabilità, la disponibilità dei pezzi di ricambio e agevola lo smantellamento e il riciclaggio quando il prodotto arriva alla fine del ciclo di vita, contribuendo in tal modo all'attuazione dell'economia circolare. Nell'insieme, questa nuova serie di misure dovrebbe tradursi entro il 2030 in un risparmio supplementare di energia pari a 94 TWh all'anno, ossia più del consumo annuo di energia elettrica del Belgio e del Lussemburgo.